“Il bello della musica è che quando ti colpisce non senti dolore”. – Così diceva Bob Marley.
La musica colpisce,sì, e noi siamo le vittime perfette. Siamo gli unici, nel pianeta Terra insieme ai cacatùa e ai leoni marini, a saperla apprezzare a 360°: il ritmo, il tono, l’armonia, il timbro. La musica connette, emoziona, cura. Ci fa cantare, ballare, divertire. Compagna fedele della nostra vita, colonna sonora di momenti indelebili. Ti cattura, ti sorprende, ti rapisce anche quando stai pensando a tutt’altro e ti riporta lì: a quel momento in cui sognavi davanti allo specchio di diventare una popstar, a quella vacanza in auto, a quella serata romantica, all’estate, ai concerti.
Arriva come un suono e nel nostro cervello, magicamente, si trasforma in un’esperienza incredibilmente piacevole, attivando le stesse aree che si attivano mentre gustiamo del buon cibo. Colpisce. Ci fa stare bene. Colora i nostri giorni. Cosa chiedere di più alla musica? Proviamo ad esempio a chiederle perché ci fa stare così bene. Qual è il segreto? Scopriamolo insieme. Play!

1) Un’orchestra neuronale
Un tap nel nostro schermo, parte la nostra playlist preferita e il nostro cervello inizia a “cantare” insieme a noi. Mentre noi canticchiamo il testo delle canzoni, il cervello rilascia invece dopamina, un neurotrasmettitore collegato alle più antiche aree del nostro cervello: da qui, una diffusa sensazione di piacere, che ci fa sentire profondamente vivi.
Così, come un’orchestra neuronale, a poco a poco, il cervello inizia a risuonare, ad accendersi: si attivano tutte le aree deputate alle emozioni, al movimento, al linguaggio e alla memoria.
Brividi. Pelle d’oca. La musica ha i superpoteri.

2) Connessione
E tu, perché ascolti musica? – Di fronte a questa domanda, le risposte sono generalmente 2: “mi rilassa” e “mi fa stare bene”. Impossibile trovarsi davvero in disaccordo. La musica migliora il nostro umore o quanto meno, sa dargli forma. Ci isola, seppur temporanemente, dal mondo esterno e ci connette in modi diversi. Sa connetterci alle nostre emozioni più profonde, scavando nei nostri pensieri, anche i più remoti, così come sa connetterci agli altri.
Secondo alcuni sondaggi, il 56% delle persone sente una connessione instantanea quando incontra qualcuno con gli stessi gusti musicali. E quel qualcuno diventa perfino più attraente. Ma c’è di più: la musica sa anche essere un vero ponte generazionale, che connette i figli con i genitori, con i nonni, e così via, in un dialogo infinito e senza tempo.
E dietro tutto ciò, si cela una verità profonda: una canzone davvero importante è spesso collegata, indissolubilmente, a una persona davvero importante che te l’ha fatta conoscere. Le canzoni, così come le storie più significative della vita di ciascuno, vengono tramandate, aprono porte, creano sinergie, sintonie. Non ci resta che accoglierle.
3) Produttività
Deep in motion. È la traccia che sto ascoltando mentre scrivo questo articolo. L’ho scelta da una playlist di beats Lo-Fi, che promette di rendermi più produttivo. La sensazione è positiva. Chissà se è davvero così. C’è chi ascolta la musica classica, chi i suoni binaurali, chi le playlist con i suoni della natura, chi semplicemente le sue canzoni preferite, chi niente. La verità come sempre sta nel mezzo: la musica può effettivamente indurti a una sensazione di relax o concentrazione, ma solo se è quello che stai davvero cercando – ad esempio, ti sei ricordato/a di silenziare le notifiche dello smartphone?
Molti sostengono che la musica durante il lavoro può riuscire a metterti il buon umore, stimolando un lavoro migliore e produttivo. Può stimolare la creatività. Per alcuni, può addirittura sostituire il caffè in alcuni momenti della giornata. Tutti (o quasi) sono d’accordo invece sull’importanza di ascoltare musica durante l’allenamento: per 2 persone su 3, migliora i tempi, l’intensità degli esercizi e aiuta a non perdere il ritmo fra una sessione e l’altra.
Una fonte di energia.


4) I miracoli della musica: tra suggestione e scienza
La musica, può spingersi anche oltre. Per alcuni è addirittura miracolosa.
Secondo uno studio di Koeberl e Bachmann, la sinfonia n.41 di Mozart altera il sapore del vino durante la fermentazione, rendendolo più buono e raffinato. Altri studi affermano che nei bar, la musica, specialmente ad alto volume, porti le persone a bere di più e più velocemente. Suggestioni?
La musica sicuramente cura. Lo dice la scienza. E la musicoterapia è una realtà affascinante quanto necessaria. Non a caso negli anziani affetti da demenza senile, è in grado di rianimare il passato, in una scena suggestiva e commovente capace, da sola, di far luce anche negli angoli più bui della memoria.
La musica evoca, emoziona. Fa la cosa più importante di tutte: ci permette di…
5) Ricordare
Tutti associamo una melodia a dei periodi della nostra vita o a degli episodi particolari. Tutti abbiamo una personale colonna sonora che se riprodotta è in grado di condurci a spasso per la nostra esistenza, come in una bellissima autobiografia: la ninna nanna di nostra madre, la hit di quell’estate ormai lontanissima, quella canzone che mandavano sempre in tv e pareva ti seguisse ovunque…
La musica ci porta proprio a quei momenti per farceli riassaporare, ancora e ancora. Apre tutte le porte delle nostre emozioni e le immagazzina in se stessa così che, ogni volta che vorrai, saranno pronte a travolgerti, a un “play” di distanza.
