Donne che parlano di donne: intervista a Roberta e Vanessa

8 Marzo: Giornata Internazionale delle Donne.

Generatrici, Sognatrici, Realizzatrici. Donne forti, orgogliose. Donne fragili, da rispettare, proteggere. Siamo tutti fragili. A prescindere dal genere. Così fragili da non sapere cosa accadrà domani.

L’8 Marzo è una giornata di festa? Per alcuni e alcune, è viziata forse dalle manie di consumismo e occasionalità. Giusto dire forse che, più di una festa, questa giornata vuole stimolare una riflessione: una riflessione che guarda al ruolo, alle conquiste, ai diritti del genere femminile nella storia. Una riflessione su quanto ancora c’è da fare per parlare di parità, affinchè una giornata come questa risulti addirittura superflua.

Parola alle donne. Alle loro storie. Alle loro idee. Ai loro successi, ai loro fallimenti. Al loro essere profondamente umane. Ricordiamoci tutti di esserlo. Profondamente umani.

8 Marzo. 8 domande ad alcune delle nostre donne di Falkensteiner. Voce a Roberta e Vanessa.

1) 8 MARZO: Cosa significa per te? A cosa brindi oggi?

R: Brindo a me stessa e ai traguardi che ho raggiunto sino ad ora… posso finalmente dire di essere fiera di me stessa!

V: L’8 Marzo per me è un’occasione per riflettere su temi che dovrebbero essere in qualche modo ormai superati ma che purtroppo sono ancora attuali, nonostante gli sforzi fatti negli ultimi anni per far passere il concetto di uguaglianza di genere.

Da donna faccio fatica ad accettare che ci siano ancora discriminazioni e disuguaglianze, che il ruolo della donna risponda spesso a stereotipi ormai obsoleti, senza contare gli episodi di violenza di cui troppo spesso sentiamo ancora parlare. Vista come occasione per festeggiare, credo che l’8 Marzo possa essere la celebrazione della forza della donna, che la maggior parte delle volte deve faticare il doppio degli uomini per affermarsi in una molteplicità di ruoli.

2) Cosa sognavi da bambina? E cosa direbbe lei di te oggi?

R: Da piccola ho sempre sognato una vita molto tranquilla, con la mia piccola cartoleria (ero fissata con astucci e penne colorate alle elementari!). Mi vedo oggi e penso che sono diventata esattamente l’opposto! Con un lavoro che mi ha sempre portato a fare la trottola in giro per il mondo e, da quando sono in Falkensteiner, per l’Italia!

V: Da bambina sognavo di essere esattamente quello che sono oggi: una mamma, moglie e lavoratrice che fa del suo meglio per essere felice e appagata. Credo che la me bambina sarebbe abbastanza orgogliosa della me di oggi.

3) Qual è la cosa che pensi di saper fare meglio?

R: Credo di avere un buon carattere e di riuscire ad adattarmi sempre a qualsiasi situazione, sia nella vita privata che lavorativa

V: Da madre lavoratrice credo che mi riesca abbastanza bene essere multitasking. Una buona organizzazione a casa e sul lavoro senza perdere di vista le priorità è per me fondamentale per arrivare a fine giornata sapendo di aver dato il meglio per me e la mia famiglia.

4) Come vivi la collaborazione con altre donne? Raccontami di un’esperienza vissuta

R: Ho sempre lavorato in ambienti in cui la componente femminile era prevalente. Il mio ex capo diceva: “Assumo solo donne perché sono più competitive e sono delle macchine da guerra!” Questo è vero ma è altrettanto vero che la sintonia e la collaborazione tra donne (che sul lavoro può far nascere anche amicizie bellissime e durature come è successo a me) è qualcosa di unico…ci capiamo sempre “al volo”! Ad oggi posso dire di avere avuto solo esperienze positive con le tante colleghe che hanno incrociato il mio cammino!

V: Ho sempre vissuto bene la collaborazione con altre donne, mi piace lavorare in un clima sereno, senza inutili rivalità e prevaricazioni. Ho sempre avuto tante colleghe donne con le quali sono nate anche belle amicizie al di fuori dell’ambiente lavorativo.

5) Una donna che ti ha insegnato qualcosa di importante

R: La mia ex capa mi ha decisamente insegnato ad avere più fiducia in me stessa e a credere nelle mie capacità!

V: Sicuramente mia nonna, con la sua saggezza popolare, senza saperlo mi ha regalato tanti insegnamenti preziosi. Uno fra tutti il saper guardare le cose ponendomi alla giusta distanza, nella giusta prospettiva. O anche che spesso non serve correre ma arrivare in tempo. Quest’ultimo insegnamento mi è utile tutte le volte che mi faccio prendere dall’affanno di voler fare tutto subito rischiando di sbagliare.

6) Raccontami un tuo successo

R: Le relazioni durature con i miei clienti storici e le tante dimostrazioni di affetto e stima che ho ricevuto quando ho comunicato la mia promozione mi hanno fatto capire che…ho fatto un buon lavoro negli anni!

V: Non mi viene in mente un successo in particolare, il mio successo è vedere i miei figli sereni perché vuol dire che sto facendo un buon lavoro. In ambito lavorativo è un successo ogni qualvolta mi sento apprezzata per saper ascoltare le esigenze degli altri, per saper interpretare i reali bisogni dei miei colleghi trasformandole in ciò che serve per raggiungere un obiettivo comune.

7) Come hai superato un momento difficile

R: Sempre con il supporto incondizionato della mia famiglia

V: Mettersi in gioco e reinventarsi sono la chiave giusta per superare anche le situazioni più difficili. Dietro le difficoltà si nascondono sempre delle opportunità, saper affrontare le sfide che ci si presentano con ottimismo sicuramente predispone a poterle cogliere.

8) Raccontami di un tuo sogno

R: se lo racconto non si avvera! 😊

V: In questo particolare momento storico non riesco a sognare qualcosa per me, mi sento già privilegiata per quello che la vita mi ha dato. Mi auguro che il futuro possa regalare alle nuove generazioni la possibilità di vivere in un mondo dove si possa sognare. Dovrebbe essere una cosa scontata. ma purtroppo ci stiamo rendendo sempre più conto che sta diventando quasi un privilegio.

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